lunedì 10 settembre 2012

Una relazione preliminare parziale e squilibrata del centro Robert F. Kennedy

Una relazione preliminare parziale e squilibrata del centro Robert F. Kennedy


09/09/2012





Il centro Kennedy evita di evocare le violazioni dei diritti umani nei campi di Tindouf ed accusa con cattiva fede il Marocco



Quando ha autorizzato una delegazione ‘’del centro Robert F. Kennedy per la giustizia ed i diritti dell'uomo’’, a visitare le province del sud, in occasione di un round d'esplorazione della situazione dei diritti dell'uomo che doveva condurre gli attivisti del centro anche nei campi del Polisario a Tindouf in Algeria, il Marocco sapeva che era una visita da parte di un'istituzione che ha una posizione parziale e che non dispone delle condizioni d'obiettività, d'onestà, di rigore e di serenità.









Ma, il Marocco ha accettato con coraggio di aprire la porta al centro RFK, come alle altre ONG internazionali che dichiarano ricercare una soluzione al conflitto artificiale sul Sahara, poiché non ha nulla da nascondere. Al contrario, il Marocco, è un paese capo nel dominio fin da riforme politiche, dei diritti, economici e sociali, come lo riconosce la Comunità internazionale.



La delegazione americana non ha ritardato a mostrare la sua posizione prestabilita e contradittoria con le condizioni d'imparzialità ed obiettività, affrettandosi di pubblicare, immediatamente dopo la fine della sua visita dal 24 al 31 agosto, una relazione squilibrata, che ha fatto il vicolo cieco sulle posizioni unioniste delle parti ed attori che la delegazione americana ha incontrato, per limitarsi ad osservazioni riempite di accuse non fondate, su presunte violazioni dei diritti dell'uomo, di ostacoli alle libertà e di rigore securitario.







La delegazione americana del centro Roert Kennedy a Laayoune



Ciò ha indotto il governo marocchino a rilevare, martedì scorso, la precipitazione che ha segnato questo censimento sulla situazione dei diritti dell'uomo nelle province del sud ed i campi di Tindouf.



Lo squilibrio ed i pregiudizi sono ovvi in questa relazione di 11 pagine, poiché basta constatare che 8 pagine e mezzo sono dedicati alla visita della regione del Sahara marocchino, con in prologo, due pagine che portano una presa di posizione definitiva sulla questione del Sahara, che prende fa e causa per le tesi separatista del Polisario, mentre i campi di Tindouf hanno diritto soltanto a due pagine e mezzo.



Tutte le accuse sono portate senza che i dati siano verificati e la relazione si limitasse a ‘’noi abbiano ricevuto la prova’’ e ‘’abbiamo ricevuto i dati’’.



Ed il più grave e che la relazione del centro RFK ha fondato su quest'affermazioni certezze definitive, mentre si tratta di una relazione preliminare.



Egli, ha anche indirizzato alle autorità marocchine, critiche, predicati e rivendicazioni che non sono conformi né al suo statuto che si rivendica dei diritti dell'uomo, né alla sua missione esplorativa.



In opposizione con quest'ostilità ovvia contro il Marocco, la relazione ha limitato le sue osservazioni sulla visita della delegazione ai campi di Tindouf, in meno di 3 pagine, a manifestare la sua ammirazione entusiasta per il livello d'organizzazione della vita degli abitanti dei campi, alla libertà di circolazione di cui ha beneficiato la delegazione del centro, che si limita per la sofferenza degli abitanti trattenuti in questi campi da oltre 30 anni, ad evocare le condizioni difficile della vita, al calore, alla disoccupazione dei laureati, all'analfabetismo della donna ed alla necessità di più d’aiuto umanitario.



In materia dei diritti dell'uomo, la relazione ignora completamente l'esistenza d'oppositore al Polisario nell'ambito dei campi, dei dissidenti, di migliaia di persone che hanno fugito i campi per tornare in Marocco, per evocare soltanto danni che datano dell'epoca della guerra e che preoccuperebbe i Sahraoui, come pure della situazione di separazione di cui soffrono le famiglie, tra quelli che si trovano nei campi e quelli che si trovano nella regione del Sahara.



Ed il più sorprendente di ciò che è definito relazione preliminare, è che la delegazione ‘’del centro Robert F. Kennedy’’, è ritornata con la certezza che i campi di Tindouf si facciano sbocciare nel pieno vantaggio dei diritti dell'uomo, non rilevando un solo caso di danno a questi diritti!



Sarebbe di un'ingenuità estrema di prendere per denaro che conta le conclusioni di questa relazione che garantisce che gli abitanti dei campi di Tindouf beneficiano di una vita organizzata e stabile a quali occorre appena aumentare gli aiuti umanitari che garantiscono il loro mantenimento sotto il gioco dell'Algeria ed il Polisario, sostenendo che questi abitanti aspirano soltanto a trovare una soluzione per le presunte violazioni scorse e presenti, dei diritti dell'uomo in Marocco!



Nello stesso modo, sarebbe assurdo attendere la pubblicazione di una relazione qualunque giusta ed imparziale, da parte di questo centro che ha già pubblicato in passato una relazione anti-marocchina e che è conosciuto per il suo sostegno cieco al separatismo del fronte Polisario che sfrutta le sofferenze degli abitanti dei campi di Tindouf per garantire la sua sopravvivenza illegittima, nonostante la presenza di un'alternativa democratica e coraggiosa per uscire dalla situazione né di pace, né guerra, in questo caso l'autonomia allargata che garantisce il Marocco sotto la sua sovranità.





Amnesty International segnala la limitazione dell'accesso agli accampamenti di Tinduf


Fonti:


Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

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Il portale della cultura hassani:

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Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

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Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

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Il portale delle città del sahara occidentale:

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martedì 17 luglio 2012

La regionalizzazione potrebbe regolare la questione del Sahara (membro del consiglio dell'Europa)

La regionalizzazione raccomandata dal Marocco potrebbe finalmente offrire il quadro in un regolamento della ’’spinosa’’ questione del Sahara, ha affermato un membro italiano del consiglio dell’Europa, di ritorno di una missione nel regno.


‘’Per le popolazioni di questa zona, un regime d'autonomia speciale si annuncia da un po'di tempo’’già, ha sottolineato Luciano Caveri, che ha partecipato a questa missione insieme ad altri membri del congresso dei poteri locali e regionali del consiglio dell’Europa.
Caveri consulente della regione autonoma della valle d’Aosta (nord-ovest) e le cui opinioni sono state riportate dall'agenzia italiana Ansa, ha segnalato che ‘’ le molte riunioni istituzionali'' che la delegazione del consiglio d’Europa ha avuto in Marocco ‘’miravano a informarsi sul grado d'avanzamento del processo di regionalizzazione che dovrà sostituirsi a quello poco operativo attualmente nelle sedici regioni’’.


Il regno di Marocco con il progetto della frammentazione regionale




Questo processo entra nell'ambito dell'applicazione della nuova costituzione adottata nel luglio scorso, ha ricordato.

Durante la sua visita al Marocco, la delegazione del consiglio d’Europa aveva incontrato in particolare il presidente della camera dei rappresentanti, Karim Ghellab. Aveva tenuto anche una riunione di lavoro con i membri della Commissione dell'interno, delle comunità locali e della politica della città alla camera dei rappresentanti e della Commissione dell'interno, delle regioni e delle comunità locali della camera dei consulenti.


Il presidente del Corcas in un colloquio con ricercatori italiani


Fonti:

 Il portale politico del Sahara occidentale:


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giovedì 5 luglio 2012

Il ministro degli affari esteri in consultazione con i leader dei partiti sulla questione del Sahara

Il ministro degli affari esteri e della cooperazione, Saad Dine El Otmani, tenuto martedì sera a Rabat, un incontro con i leader dei partiti politici, dedicato agli ultimi sviluppi nella questione del Sahara marocchino.


Questa riunione d’informazione e di consultazione tra il Ministero degli affari esteri e della cooperazione ed i partiti politici ha l'obiettivo di fermarsi sugli ultimi sviluppi riguardo alla causa nazionale, ma anche per riflettere insieme sull'istituzionalizzazione del processo di consultazione tra le due parti a sostenere gli attori non governativi in difesa dell'integrità territoriale del Regno ha indicato Sig.El Otmani in una dichiarazione sulla Radio Nationale trasmessa nel giornale della sera.

Egli ha anche notato che il suo dipartimento lavora per rafforzare il ruolo dei partiti politici nella zona di diplomazia parallela, mettendo tutti i suoi mezzi alla loro disposizione.

Una sessione del Parlamento marocchino

Per parte sua, il Segretario generale del partito del progresso e del socialismo (PPS), Nabil Benabdallah, ha indicato che questo incontro è stato l'occasione di conoscere gli ultimi sviluppi della questione del Sahara marocchino dopo la posizione del Regno riguardo alle risoluzioni delle Nazioni Unite e le azioni del rappresentante personale del Segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale, Christopher Ross.

Per parte sua, ha detto il Presidente dell'Assemblea nazionale dei independenti (RNI), Salaheddine Mezouar, che El Otmani ha fatto una presentazione sugli sviluppi della questione del Sahara marocchino e le circostanze della posizione del Marocco per quanto riguarda il signor Ross, come pure i dati relativi ai seguenti passaggi nella gestione di questa cartella.

Signor Saad Eddine El ottomani chiede negoziati a livello umano sulla questione del Sahara


Fonti:
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martedì 26 giugno 2012

L'esperto delle Nazioni Unite accoglie l'esperienza del Corcas riguardo alla condivisione e la diffusione del patrimonio culturale hassani

Il relatore speciale ed esperto indipendente delle Nazioni Unite nel campo dei diritti culturali, Sigra.Farida Shaheed, ha elogiato l'esperienza del Corcas, nella promozione dei diritti culturali, nella sua relazione il venerdì 22 giugno 2012, prima della ventesima sessione del Consiglio dei diritti umani, a Ginevra.


Riguardo alla Condivisione e la diffusione delle informazioni culturali e messa in rete dei dati sul patrimonio culturale: "l'esperto indipendente è stata impressionata dal lavoro svolto dal Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani"

In questo quadro il Corcas "ha creato un sito Web sulle tradizioni e la vita culturale saharawi, in otto lingue" ricorda la relazione della sig.ra Shaheed,deplorando che l'amazigh non fa parte delle lingue utilizzate in questo sito.


La tenda, simbolo della cultura Hassani

L'esperto ed il relatore delle Nazioni Unite,che ha fatto, all'incontro del venerdi, una relazione su sua visita in due paesi: il Marocco e l'Austria ha detto che ora, sarà un resoconto della situazione dei diritti culturali, una volta all'anno.

Ed a riguardo a sua visita in Marocco, ha ricordato nell'accoglienza, la realizzazione fatta dal Marocco nel riconoscimento della diversità culturale, anche attraverso l'adozione di una nuova costituzione che istituzionalizza le diverse componenti di questa diversità ed i vari progetti e iniziative che sono stati adottati per realizzare questa svolta.

La cultura Hassani è parte integrante dell'identità marocchina

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giovedì 10 maggio 2012

La NATO accusa il Polisario di avere relazioni con i movimenti terroristici

I campi di Tindouf sono diventati, sotto l'influenza del Polisario, un riferimento per le attività criminali di qualsiasi tipo, su fondo di legami sempre più stretti tra i dirigenti dei separatisti e di Al-Qaeda nel Magreb islamico (AQMI), legge in una relazione che ha appena pubblicato il centro di fusione militaro-civile che dipende dall'ordine combinato della NATO, basato a Norfolk nello Stato americano della Virginia.


''Il pericolo di destabilizzazione della regione è reale a causa della capacità dell'AQMI di dedicarsi ai traffici degli armi, di droghe, ed al contrabbando nei territori dei paesi della vicinanza'', allerta il documento intitolato: ''Minacce di Sicurezza nel Sahel ed oltre: AQMI, Boko Haram ed i Shabab''.


Riunione della NATO

Basandosi sulle conclusioni di molte relazioni realizzate in particolare dal think thank Carnergie Endowment for internazional Peace, il documento ricorda, in questo contesto, che ''responsabili maliani, a varie riprese, avevano affermato che il Polisario è implicato nelle operazioni di rapimento e di traffico di droga in questa regione''.

Una recente relazione think thank americano, Atlantic Council, aveva, lo stesso senso, informato che la collusione tra l'AQMI ed il Polisario, ritornata davanti alla scena in seguito al rapimento cittadino occidentale Tindouf, fatto parte un ''tessuto estremista'' che minaccia stabilità Magreb, Sahel e Africa nell'insieme.

''La franchigia di Al-Qaëda nel Magreb ha consolidato i suoi legami con il fronte Polisario, un ravvicinamento per lo meno inquietante che si è illustrato con l'abduzione, nell'ottobre scorso, di due lavoratori umanitari italiani e di un altro di nazionalità spagnola, che più è in cuore pieno di Tindouf'', sottolineava lo studio.

Questa collusione, che si esprime ormai al grande giorno, si solleva, “non è realmente una sorpresa per gli osservatori, per che ''la gioventù dei campi di Tindouf, che vive senza la speranza di un dopo giorno migliore, costituisce un terreno fertile per i reclutatori dell'AQMI, alla ricerca di braccio per sostenere le loro attività terroristiche e criminali''.


Esperti internazionali analizzano i legami tra Aqmi ed il Polisario




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mercoledì 18 aprile 2012

Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara


Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara


Le Règne du Maroc ne fait jamais et n’a jamais fait recours à la malice ni à l’ipocrisie ni aux mauvaises manoeuvres pour déffendre sa juste cause celle du sahara marocain ; de fait le Maroc actionne avec bonne foi et bonne volonté sous l’égide des Nations Unies pour résoudre ce dossier de plus, le paragraphe 46 de la relation de SG de NU ne stipule à auc’un instant que sa soient les Marocains qui ont altéré la discrétion des communications du Minurso.



The Reign of Morocco never does not make and has never made resort to maliciousness neither to hypocricy neither to the bad maneuvers in diffending its just cause that of the sahara Moroccan; In fact, Morocco operates with good faith and good will under the aegis of the United Nations in order to resolve this folder, moreover, the paragraph 46 of the relation of the SG of the NU does not stipulate to some moment that they are the Moroccans who have altered the confidentiality of the communications of the Minurso.



Il Regno del Marocco non fa mai ricorso alla furbezzia né all’ipocrizia né alle cattive manovre per diffendere la sua giusta causa quella del sahara marocchino ;di fatto il Marocco opera con buona fede e buona volontà sotto l’egida delle Nazioni Unite per risolvere questa cartella di più , il paragrafo 46 della relazione del SG delle NU non stipula ad alcun momento che siano i Marocchini che hanno alterato la riservatezza delle comunicazioni del Minurso.



Consultazioni al Consiglio di sicurezza sul Sahara 18/04/2012

Per il terzo anno consecutivo, l'ONU richiede all'Algeria di autorizzare il censimento nei campi di Tindouf
Il Consiglio di sicurezza ha tenuto martedì delle consultazioni sulla questione del Sahara, dopo la pubblicazione della relazione del segretario generale delle Nazioni Unite.

Nel corso di queste consultazioni, i membri del Consiglio sono stati informati dall'inviato personale del segretario generale dell'ONU, Christopher Ross, come pure da parte del rappresentante personale del SG, Hani Abdelaziz, sugli ultimi sviluppi legati alla questione del Sahara marocchino.
 Queste consultazioni si tengono in preludio della proroga, la settimana prossima, del mandato del Minurso, si ricorda.

I membri del Consiglio di sicurezza ''hanno salutato gli sforzi fatti dall'inviato personale del segretario generale dell'ONU, Christopher Ross, per aiutare le parti a raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile'', ha detto l'ambasciatore americana all'ONU, Susan Rice il cui paese assicura la presidenza del Consiglio per il mese d'aprile.

 ''Gli Stati membri, hanno allo stesso modo, accolto con soddisfazione l'accordo delle parti di tenere nuove discussioni informali quest'anno'', ha aggiunto Susan Rice.

Nuovi negoziati sono previsti in giugno e luglio prossimi, si ricorda.Trattandosi dei diritti dell'Uomo, molti membri del Consiglio hanno notato che il Marocco ha aperto due antenne del Consiglio nazionale dei diritti dell'uomo (CNDH) a Dakhla e Laayoune, ha proseguito Susan Rice in una dichiarazione alla stampa. Molti diplomatici avendo preso parte a queste consultazioni, infatti, hanno salutato le recenti iniziative annunciate dal regno in materia dei diritti dell'Uomo. Il Marocco ha proposto ''un approccio serio'' di trattare della questione dei diritti dell'Uomo ha sottolineato un diplomatico, che si riferisce alla messa in atto del CNDH con antenne nelle province del Sud.

E ''ciò è stato un consenso generale fra i membri del Consiglio'', ha indicato questo diplomatico alla MAP.

Nella loro ultima relazione sul Sahara, le Nazioni Unite hanno rilevato le iniziative prese dal Marocco in materia dei diritti dell'Uomo e ''la messa in atto di un Consiglio nazionale dei diritti dell'uomo (CNDH)'', con antenne a Laayoune e Dakhla, nel quadro delle riforme iniziate da S.M. Re Mohammed VI.

L'ONU ha ,inoltre, ribadito l'attaccamento alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza che raccomandano la ricerca di una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile alla vertenza artificiale attorno al Sahara marocchino.

Trattandosi del censimento, e per il terzo anno consecutivo e dinanzi al rifiuto persistente dell'Algeria di permettere il censimento delle popolazioni dei campi di Tindouf, conformemente ai suoi mandati e principi, il segretario generale ha segnalato che l'alto commissariato ai profughi (ACR) ''ha proseguito il suo dialogo con il paese ospite'', l'Algeria. Occorre ricordare che la risoluzione 1979 (aprile 2011) del consiglio di sicurezza ha richiesto all'ACR di mantenere l'esame della registrazione delle popolazioni nei campi di Tindouf in Algeria.

Nel corso delle consultazioni del CS dell'ONU, il rapimento dei tre umanitari occidentali nei campi di Tindouf in Algeria, è stata anche evocata, come  lO è stato nella relazione di Ban Ki-moon.
La relazione del segretario generale dell'ONU ha fatto parte, in questo senso, della preoccupazione delle Nazioni Unite riguardo al deterioramento della sicurezza nella regione del Sahel, che rileva le lacune nel coordinamento in materia di sicurezza regionale, la proliferazione degli armi e la mancanza di risorse per la sorveglianza delle frontiere.






Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
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giovedì 8 marzo 2012

Alain Jupé: il piano d'autonomia marocchino, " sola proposta realistica sulla tavola" negoziati sul Sahara





Alain Jupé: il piano d'autonomia marocchino, " sola proposta realistica sulla tavola" negoziati sul Sahara








08/03/2012






Il piano d'autonomia marocchino costituisce la " sola proposta realistica" per una soluzione al conflitto del Sahara occidentale, nel quadro delle Nazioni Unite, ha affermato mercoledì il ministro francese degli affari esteri Alain Juppé.






" Pensiamo sempre che il piano d'autonomia marocchino, che è oggi la sola proposta realistica sulla tavola, costituisce la base seria e credibile; una soluzione" , ha dichiarato in un'intervista all'agenzia MAP, all'occasione della sua visita ufficiale giovedì e venerdì al Marocco.






Secondo il sig. Juppé, occorre che " la questione continua ad essere trattata nel quadro delle Nazioni Unite e che non sia un ostacolo nel processo di ravvicinamento tra il Marocco e l'Algeria".






" Mi sembra che è la via scelta dai dirigenti di questi due paesi. Possiamo soltanto incoraggiarli in questo senso" , ha aggiunto.






Nell'intervista, ha evocato altri temi che riguardano in particolare la situazione di Securezza nella regione del Sahara e del Sahel, il ravvicinamento recente tra i paesi del Magreb e le relazioni tra il Marocco e la Francia e l'Unione europea.






Il capo della diplomazia francese ha perorato per un " Magreb forte ed unito" per il bene della regione e dell'Europa, che si rallegra per la dinamica in corso sulla via del rafforzamento dell'Unione del Magreb arabo (UMA).






" Il non Magreb costa troppo caro e, in questi tempi di crisi economica, l'Africa del Nord non può più pagarsi il lusso di essere sufdivisa" e " l'Europa, così, ha bisogno di un Magreb forte ed unito" , ha detto.





























Fonti:






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